Neve a Giugno - Il film

regia di manuel de pandis

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Il 4 Dicembre 2015, Andrea Bufano, viene arrestato per la quinta volta. L’accusa, a suo carico, è di rapina aggravata per un residio di cumulo pena, risalente, addirittura, a quindici anni prima ossia nel 2001. Ma la vita di Andrea è un’altalena di costanti eccessi: piccoli furti, rapine, prostituzione, droga, alcool, gioco d’azzardo hanno, da sempre, segnato la sua adolescenza.

Un eterno ribelle, in lotta contro il mondo, ma soprattutto contro se stesso, in cui ha sperimentato, in prima persona, i vizi, le dissolutezze e le debolezze dell’essere umano.

Ma l’ultima permanenza nel carcere di Borgo San Nicola di Lecce ha rappresentato una svolta cruciale nella storia di Andrea. L’ennesima preclusione della libertà, intesa essa sia come logica conseguenza dell’arresto, sia come mancata liberazione da un passato sempre presente, opprimente, hanno por tato il ragazzo verso un pentimento forte, pulito, come mai avuto prima, riscattandosi di una vita passata nell’ombra e nell’errore, grazie anche alla vicinanza della sua famiglia e di tantissime persone che ha conosciuto sul web e che nel carcere gli inviavano lettere e lo esortavano a non mollare.

Oggi Andrea Bufano è una persona nuova. Ha racchiuso tutta la sua esperienza in “Neve a Giugno”, un racconto autobiografico, in cui la sua storia viene narrata in modo semplice e fraterna, da ‘fratello maggiore’, ormai redento dalla sua vita passata. Grazie alla semi-libertà ottenuta si è fatto portavoce del suo trascorso, grazie anche alle numerose apparizioni in programmi televisivi, negli istituti scolastici e nei circoli di aggregazione giovanile, in cui diventa esso stesso un tramite di buona condotta, di sensibilizzazione adolescenziale, di chi lotta contro il pregiudizio, esempio di come «la
libertà può essere persa in un momento di lucida follia e poi viene pagata per il resto della propria vita.